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Diverse entità fanno sì che Rapino venga collocato in un contesto storico di una certa importanza. Nel museo Archeologico di Chieti sono conservati reperti Piceni ed Etruschi risalenti al IV secolo a.c. Nella Chiesa di Santo Stefano, antica chiesa medievale è presente il Crocifisso ligneo cinquecentesco. Di seguito viene riportato un paragrafo tratto dal libro realizzato dalla Sign.ra Anna Maria Matone, nonchè realizzatrice di una mostra fotografica tenuta a Teramo. Alcune foto sono visibili nella galleria fotografica del sito. Un ringraziamento speciale alla Sign.ra Matone da parte di tutta la comunità .
Rapino è un piccolo centro collinare situato nei dintorni della città di Teramo che guarda verso oriente la grande distesa marina dell'Adriatico e verso occidente le vicine cime del Gran Sasso. Il borgo che oggi vediamo ha origini preromane. Reperti piceni ed etruschi risalenti al IV secolo a.c. sono conservati al Museo Archeologico di Chieti. Ancora oggi l'abitato ha una struttura allungata che collega i tre borghi originari: una strada centrale longitudinale costituisce il corso principale, lungo il quale si allineano gli edifici più antichi. Di grande valore è la chiesa di Santo Stefano con elementi tardo romanici e il campanile di linea rinascimentale. Tra le costruzioni recenti si conservano esempi di architettura locale assai semplici e dimessi, ma attraenti per la spontaneità dello spirito che li informa, soprattutto dove la maglia urbana si fa più densa serrando anche gli orti in spazi ristretti all'interno delle case. La prima testimonianza scritta all'XI secolo e, successivamente, parla il Palma nella storia della Diocesi di Teramo, del Castello di Rapino e Università omonima. Le difficoltà naturali hanno sempre isolato la regione Abruzzo, cerniera fra centro e sud dell'Italia, montuosa terra di pastori sospesa in un'atmosfera senza tempo. Le attività principali sono rimaste fino al nostro secolo l'agricoltura e la pastorizia. Il paese è ben curato e la tonalità cupa che vela ogni cosa conferisce una patina di antichità alle abitazioni. Una traccia forte attraversa la sua storia in un bel rapporto tra la vita, il suo incessante muoversi dentro forme fragili eppure persistenti, e il tempo, che deve farsi viaggio e dunque racconto. Anna Maria Matone
I documenti di cui parlava la Sign.ra Matone sono trattati da Palma nella storia della Diocesi di Teramo. E' possibile vedere una parte dei contenuti dell'antico libro originale nelle immagini sottostanti: |